top of page

NEW YORK - prologo


Una città.

Una piccola piazza sulla 1st Avenue.

Due parole.

Un luogo che è stato la mia casa. E il punto in cui è finita ed e ripartita la mia vita.

Dove ho lasciato la me di prima, giovane carina e un po’ leggera.

E dove hanno messo radici profonde i sentimenti che fanno la me, di oggi.


Se parlo di New York si aprono tanti pezzi del mio cuore, alcuni dolorosi e malinconici, altri fatti di incredibili emozioni e di immensa crescita.

Non è facile andare in quel cassetto e tirarne fuori la chiave, so che mi ritroverò catapultata in quella realtà di 7 anni fa come se fosse oggi.

So già che piangerò molto ma sorriderò allo stesso tempo.

Perché si parlerà di luoghi, di momenti e di persone.

Ed io mi sento ancora legata in modo indissolubile ad alcune di loro.

Ma che probabilmente non rivedrò più.


Nonostante tutto non rimpiango niente di questa grande storia se non quelle scelte impulsive che hanno fatto soffrire alcune di loro che già mi amavano pur conoscendomi da poco. Ed i miei genitori, i loro saggi consigli nelle chiamate in piena notte e il sapere, solo ora, che avevano ragione.

Che Fede, non esiste solo il cuore ma anche la testa.


E allora parto da qui, dal mio continuo bisogno di raccontare. Di raccontarmi. Di mettermi a nudo e riflettere, ancora una volta su questo anno di esperienze e viscerale cambiamento che mi hanno resa quella che sono.


Con queste parole che escono come un fiume in piena e le mie amate fotografie, che da quel gennaio 2009 sono diventate un tutt’uno con la mia vita.

Sì, perché è qui che ho iniziato il mio vero rapporto con l’obiettivo ed è nata questa passione.




Da qui è nata “Fo”, in uno Starbucks sulla 57esima dove facevo colazione ogni mattina. Federica non lo sapevano scrivere ed uno scarabocchio è diventato il nome con cui mi conoscete su ig.



Inizierò in punta di piedi, per me stessa e per voi, se mi accompagnerete. Se avrete voglia, poi, di continuare a leggermi.

Una storia in capitoli e scatti, di una ragazza sulle nuvole e che ha ancora il visto valido per tre anni.

Perché lei, a New York, ha detto solo arrivederci.


Fede


bottom of page