Devo dire che per me, Instagram, rimane sempre un posto strano.
Per certi versi effimero.
Però non posso non ammettere che mi ha permesso di incrociare la strada di belle e buone persone, che non nascondono realtà diverse da quelle che fotografano.
Così capita che segui il profilo di chi cura con tanto amore un luogo che è lavoro, passione e famiglia tutte insieme e pensi in qualche modo di conoscerne ogni singolo aspetto.
Ti interessi alla loro vita, a quello che succede..cosa creano, cucinano, coltivano.
Da casa prendi ispirazione e, magari, sogni pure.
Ma quando un profilo lo tocchi con mano, quando gli occhi e le voci si incontrano, ti accorgi che solo il contatto umano, alla fine, è ciò che conta di più.
Perché chi sei non lo modifichi coi filtri.
Quello che sei, arriva dritto.
Ed è così che è andata al Valdirose, da Irene e Paolo.
Loro erano un qualcosa che già sapevo (o pensavo di sapere).
Invece ho scoperto molto, molto di più.
Per questo vi dico che le persone, i profili, certo che vanno seguiti..ma se è possibile, andateli a vivere.
Questo il mio riassunto fotografico, di un giorno e una notte qui.
Se fate attenzione, sentirete il profumo della lavanda essiccata.
Il caffè di Paolo che sale e gorgoglia nella moka.
Irene che corre, stende e si lascia dietro una scia che sa di muschio bianco.
Frida che si muove a gattoni e Giovi che, correndo fuori dalla veranda, dice a tutti ad alta voce:
"Ehi, ma in cucina si stanno baciando!"