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RAW BEAUTY PROJECT #2

Intraprendere questo percorso con delle mamme significa organizzare spazi e tempi secondo dei bisogni, soprattutto quelli dei bambini. Non è sempre facile, non si può dire “allora domani vi aspetto” perché le giornate di noi mamme sono imprevedibili, c’è il nido, ci sono i malanni di stagione, c’è il lavoro. Eppure.

Eppure venite a trovarmi, venite anche da lontano pur di partecipare e conservare un ricordo..è quasi come mettere nero su bianco quello che è stata per voi la maternità, il diventare genitori a tutti gli effetti e aprirsi a questo cambiamento che spesso viene tenuto solo dentro il nostro cuore, dentro il più profondo della nostra anima.

Vi conosco e ci raccontiamo, sedute scalze nel mio piccolo studio con i vostri piccoli che giocano accanto. Mi sembra tutto così speciale, unico.

Mi state regalando tanto.

Grazie.

Spero che, oltre ad una fotografia, siate riuscite a portare via anche delle bellissime sensazioni.

A me, sono rimaste.


Queste sono le storie di Chiara, Giulia e ancora Chiara.

CHIARA

“34 anni, quasi 35, 169 cm di altezza che no, non sono "unmetroesettanta" per quasi 63 kg. Non ho mai amato molto il mio corpo, con il mio peso sono sempre stata in altalena da 61 a 48 per poi trovare il sorriso e stabilizzarsi attorno ai 51 ma ancora mi trovavo la pancia. La pancia che a quanto pare mi ha ossessionato da quando ero piccola o così dice la mamma; qualcuna aveva detto che avevo la pancia ai tempi delle elementari e il suo giudizio non me lo sono più scrollato di dosso. Una gravidanza inaspettata ma predetta che mi ha vista lievitare come il pane più fragrante, una pancia che diventava sempre più tonda, sempre più grande, chili su chili che mi crescevano addosso ma soprattutto dentro. E una ginecologa tutt'altro che compiacente. Da 51 a 76 gli ultimi che ho pesato, poi, mi sono spaventata e ho smesso: perché io con quella pancia gigantesca, quelle gambe degne di un cucciolo di pachiderma e le braccia da lottatore di sumo ero felice. E posso dire di non aver mai amato il mio corpo come in gravidanza. Un parto complicato, un taglio cesareo, una bambina malandrina e un bozzo che non se n'è più andato. Forme diverse che mi hanno cambiata, curve e ciccia che mi rendono una Chiara diversa e consapevole che prima, la pancia, mica l'avevo. Il mio corpo è così, morbido, tondo e bucherellato. A giorni lo amo, altri no. Ma come dicevo alle superiori nel pieno della mia carne " I am as I am and I like it”.

Che poi, la grammatica, e un’opinione.”

CHIARA

GIULIA

“Mi chiamo Giulia, vivo a Bologna e 10 mesi fa sono diventata mamma di Ginevra. Con un taglio cesareo. Quando ho visto la tua foto su Instagram mi sono emozionata. Poi ho letto le tue parole e mi sono emozionata ancora di più. Mi piace fermarmi ad osservare le fotografie, aspettare e vedere che cosa hanno da dirmi. Beh, la tua foto mi racconta tante, troppe emozioni, ed eccomi qua a raccontarti le mie. E’ da quando ero bambina che sognavo di diventare mamma. E ho continuato a desiderarlo per diversi anni dal momento in cui abbiamo iniziato a cercarla. Poi è arrivata così, quasi a sorpresa, in un momento in cui avevamo forse troppo altro per la testa, forse non proprio nel momento migliore ma sì, è arrivata e lei ha reso quel momento il migliore della nostra vita. Ho vissuto una gravidanza serena e bella, mi sentivo invincibile, felice e in pace con il mondo. E, tra le tante cose, sognavo un parto naturale, magari in casa o in casa maternità. Ho fatto un salto, enorme, inaspettato: ho partorito con un cesareo d’urgenza perché la bambina si era incastrata nel mio bacino, travaglio fermo per ore, poi in sala operatoria. Durante l’intervento ho avuto paura, ma ho vissuto il momento più incredibile della mia vita: ho sentito per la prima volta il pianto di mia figlia. E da lì è cambiato tutto, TUTTO. Appena sono uscita dalla sala operatoria l’ho finalmente potuta sentire tra le mie braccia, vedere, accarezzare, annusare. Si è attaccata subito al seno e per me è stata una gioia e una soddisfazione enorme. Poi sono arrivati i problemi, le paure e le ansie. Non riuscivo a camminare, tutto era estremamente faticoso, la mia vita di prima non esisteva più. Ci ho messo una settimana per ricominciare a camminare normalmente, e in quella settimana ho preso coscienza del mio parto: io non ero stata in grado di partorire mia figlia naturalmente “come tutte le donne”. E’ stata una sconfitta. Grossa, enorme, una lacerazione nella mente, nel cuore e nell’anima, non solo nel corpo. Ho pianto e mi sono disperata, ci ho messo mesi per fare pace con il mio parto, con il fatto di non essere riuscita a partorire naturalmente. E poi la stanchezza, le poche ore di sonno, una vita nuova. Con un corpo diverso, segnato. E' stato difficilissimo per me accettarlo. Mi ha aiutato tantissimo l’aiuto di un’ostetrica: le sue parole mi rasserenavano e mi facevano sentire all’altezza di tutto. Adesso con quella cicatrice ho fatto pace e mi piacerebbe tantissimo essere fotografata così, insieme a mia figlia, con quel segno nella pancia tanto importante, così intriso di emozioni e dei ricordi più intensi, più difficili e più belli della mia vita.”

CHIARA

“Mi racconto volentieri perché ricordo la gravidanza come un periodo bellissimo!

Poco dopo aver scoperto di essere incinta, ho fatto la prima ecografia e poi le solite analisi. Quando sono arrivati gli esiti avevo i valori della Toxoplasmosi leggermente alti e li mi è crollato il mondo addosso! Mille paure, ho cercato in internet per informarmi il più possibile ma più leggevo e più piangevo, finché, dopo ulteriori analisi più approfondite, la dottoressa mi ha spiegato che probabilmente la Toxo l’avevo contratta un po' prima del concepimento e che quindi il rischio di contagio per il feto era bassissimo. Per questo motivo ho deciso di non sottopormi all'amniocentesi.

La gravidanza poi è proseguita bene anche se ho dovuto, a malincuore, assumere l'antibiotico fino al giorno della nascita di Matteo, ma sapevo che lo stavo facendo per proteggerlo.

Ho lavorato fino all'ottavo mese perché mi sentivo in forze e ho pensato che stare a casa mi avrebbe fatto pensare troppo al parto!

Matteo è nato 2 giorni dopo il termine, con parto naturale. E' stata una lunga giornata: sono arrivata in ospedale alle 3 del mattino con le contrazioni che a me sembravano essere regolari, ma che in realtà era irregolarissime! Ero dilata di 1 cm e ovviamente mi hanno tenuta in reparto. Poi alle 12 ero dilatata di 4 cm e mi hanno portata in sala parto! A quel punto speravo mancasse poco, ma mi sbagliavo! Alle 17 mi hanno rotto il sacco per accelerare un po' il travaglio, ma non è servito a molto.

Alle 19 ho pregato l'ostetrica di darmi un po' di ossitocina perché non ce la facevo più...avevo troppa voglia di spingere ma ero ancora poco dilatata, non potevo ed ero molto stanca. Un quarto d'ora dopo mi hanno dato l'ok e in 40 minuti circa Matteo è nato!

Era bellissimo, il corpo bianco bianco e la testa rossa rossa! 3,430 kg per 51 cm!

Il contatto pelle a pelle è stato bellissimo. Matteo per fortuna si è attaccato al seno da subito con facilità.

I mesi successivi sono stati un'alternarsi di emozioni, paure e sensazioni che mai avrei pensato di provare. Ho riso, pianto, mi sono arrabbiata e sentita persa, mi ci è voluto del tempo per capire i bisogni di Matteo e conciliarli con i miei, o meglio, conciliare i miei con i suoi!

Un anno fa, in questo periodo, ero piuttosto abbattuta, la notte si svegliava anche 6/7/8 volte, di giorno dormiva pochissimo e io mi sentivo stanca e "in gabbia": non riuscivo a fare nulla perché lo avevo sempre attaccato al seno. Avevo anche pensato di tornare al lavoro in anticipo rispetto ai nostri piani e inserirlo all'asilo ma per fortuna non ho ceduto. Un anno fa dicevo che non avrei avuto altri figli, non subito sicuramente.

Le cose sono cambiate nei mesi successivi, Matteo ha cominciato a dormire un po' di più durante il giorno e a svegliarsi meno durante la notte anche se da quando non lo attacco più al seno (l'ho allattato fino al 16° mese) dormiamo decisamente meglio entrambi.

Quando ad agosto abbiamo fatto l'inserimento dalla tagesmutter è stata dura sia per me che per lui, siamo stati un'anno sempre insieme, senza dividerci se non per 1 o 2 ore al massimo. Dopo due settimane di pianti, Matteo ha cominciato ad andare super volentieri e io sono convinta che non potesse andare in posto migliore!

Ho ricominciato a lavorare e a breve sono rimasta incinta nuovamente.

Ovviamente le paure di questa gravidanza (che sta andando benissimo) sono diverse: ce la farò questa volta? Riuscirò a dedicare tempo a entrambi i bimbi senza "abbandonare" Matteo? E se la notte si svegliano entrambi come farò?? (diciamo che in questo mio marito non mi aiuta molto.....)

Fisicamente mi sento peggio rispetto alla prima gravidanza: i kg che avevo preso durante la scorsa gravidanza li ho già presi e sono solo al 7° mese!! E ovviamente tenendo spesso in braccio Matteo (13,5 kg) la mia schiena è un po' più affaticata.

I segni della precedente gravidanza sono rimasti indelebili sulla mia pancia: ho diverse smagliature piuttosto profonde che porterò sempre con me. Non ho mai messo con costanza una crema elasticizzante e questi sono i risultati! Però la cosa non mi infastidisce, cioè che non avrei fatto la modella, lo sapevo già!”

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